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il libro / poesia  
Vicine scadenze, di Alberto Cellotto

VICINE SCADENZE
di Alberto Cellotto
Con una nota di Antonio Turolo

Premio APS-Autori a Proprie Spese
Pordenonelegge 2004


ZONA 2004 - pp. 58
EURO 8 - ISBN 88 87578 82 6

 
"I testi di questo libro - scrive Cellotto nelle sue annotazioni al volumetto - appartengono, quasi per intero, al periodo 2000-2002. Il titolo (...) vorrebbe richiamare l'attenzione sull'orizzonte temporale del loro manifestarsi, invalidarsi e consumarsi. Per questo libro, come per certi supermercati, il criterio della "vicina scadenza" è alla base di quelle scelte che riconosciamo come "offerte promozionali": il costo della lettura forse cala, mentre aumentano vistosità e visibilità. Non mi turberebbe una lettura di questo librino simile a quella di tanti istant books che affollano gli scaffali. Probabilmente tutto ciò renderebbe la rotazione di testi, voci identità e idee più rapida..."

...
E ho paura, sempre, col treno lì
pronto nel guado mio: che siano
troppi i tragitti ancora
uguali.

L'introduzione di Antonio Turolo
Opportunamente l'autore, nelle “Annotazioni” della presente raccolta poetica, la assimila in qualche modo a un instant-book: si tratta in effetti della produzione di un giovane esordiente, assemblata in appena un paio di anni. Ristretto vuole essere anche l'orizzonte temporale ipotizzato dall'autore per la lettura-ricezione. Operazione simpaticamente generosa dunque, all'opposto psicologico di chi amministra sé stesso e i propri testi con calcolo e prudenza. Il che in definitiva importa maggiormente dei limiti intuibili in una tale esperienza: qualche intemperanza, qualche spreco, una qualche indecisione tematico-stilistica.
Molti dei testi mi sembrano caratterizzati dalla fusione di un'istanza meditativa astratta con delle immagini concretamente sensibili (e il tema del “tempo”, nella duplice accezione meteorologica e cosmologica, centrale fin dal titolo, si presta ad essere declinato sotto entrambe le specie).
Concorre al momento riflessivo-speculativo la frequenza del verbo all'infinito, nel quadro di una sintassi semplice, spesso surrogata dallo stile nominale, con effetto non sincopato, ma rallentante. (Per inciso, diverse considerazioni sono svolte in forma allocutiva, con interlocutore/trice che quasi sempre rimane nell'ombra.) Per converso, a sorreggere e quasi a puntellare il discorso soccorre un lessico concreto, di oggetti e sostanze legate alle stagioni e ai luoghi dell'autobiografia dell'autore.
Non saprei – davvero – indicare le coordinate culturali, i modelli insomma, attivi in questi testi. Piuttosto che insistere su vaghe tangenze zanzottiane, mi sembrerebbe più congruo cercare, per le immagini più azzeccate (“un'impressione/ di acqua in pozzanghera,/ di arancio e nuvola.”), dei paralleli figurativi: la lezione surrealista poniamo, o, meglio ancora, la pittura comunemente definita naïf. Naïveté che ben sembra accordarsi con la spontaneità psicologica di cui si diceva all'inizio.
Attendiamo allora le prossime prove di Cellotto, che certamente saprà selezionare i motivi più sicuri della sua scrittura, tralasciando magari quelli più caduchi. Un motivo di più per guardare con attenzione alle nuove, interessanti voci poetiche di questo Nord-Est che – agli occhi più attenti – si rivela capace di esprimere anche altro che non la sua famosa – o famigerata – frenesia economico-industriale.

 
 
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l'autore
Alberto Cellotto Alberto Cellotto
(Treviso, 1978)

È redattore di daemon–libri e culture artistiche. Suoi scritti, di vario genere, sono apparsi sulle riviste Atelier, Semicerchio e Tratti. Fa parte del gruppo musicale Apryl, con cui ha inciso Alorconfusa (Mellow records, 2002). Vicine scadenze è il suo primo libro, con il quale ha vinto il premio APS bandito nel 2004 da Pordenonelegge (vedi più avanti le motivazioni della giuria). Per ZONA ha pubblicato anche - nel 2008 - la raccolta Grave.  
 

Vicine scadenze - che è stato pubblicato con il contributo dell'autore - ha vinto nel 2004 il concorso APS - Autori a Proprie Spese, bandito dal festival Pordenonelegge. Il premio è stato conferito sabato 26 settembre 2004 alla Loggia del Municipio di Pordenone. Ci teniamo a riportare le lusinghiere motivazioni della Giuria del premio.

Il verbale e le motivazioni
della Giuria
La Giuria composta da Gian Mario Villalta, Alberto Garlini, Valentina Gasparet, Sara Moranduzzo e Giulio Mozzi, presidente, si è riunita lunedì 6 settembre alle ore 17.00 a palazzo Montereale Mantica la giuria del premio APS. I giurati hanno scelto sulla base di due criteri:
1- la qualità del testo
2- la cura, da parte dell'autore, nella scelta della casa editrice che meglio fosse in grado di promuovere la sua opera: questo sia sulla base del catalogo, sia dell'effettiva capacità di far conoscere il libro.
Dopo un'animata discussione la giuria ha ristretto la scelta a tre titoli: NON NULLA di Pietro Federico (Ibiskos Editrice)
VERSO BUDA di Fabiano Alberghetti (LietoColle)
VICINE SCADENZE di Alberto Celotto (Zona)
Alla fine, la scelta è ricaduta su Alberto Celotto e Vicine Scadenze.

Motivazione per Alberto Cellotto
Vicine scadenze è il primo libro di Alberto Cellotto. Come tutti i primi libri, e specialmente in poesia, va considerato per quel che è, e per quel che lascia intravedere; ossia, come si usa dire, per quello che promette. Un primo libro è, per l'autore, una sorta di scommessa; per l'editore, è un investimento. Nella categoria tutta particolare dei libri ammessi a questo premio, cioè quella dei libri pubblicati da un editore ma con un contributo economico dell'autore, si può dire che scommessa e investimento appartengono entrambi all'autore. Ci è parso quindi che Alberto Cellotto abbia ben giocata la sua scommessa e abbia ben posizionato il suo investimento. Vicine scadenze, insomma, è un libro non privo di imperfezioni, non privo di qualche "spreco, indecisione e intemperanza", come giustamente scrive Antonio Turolo nella breve nota introduttiva; e tuttavia è un libro nel quale si sente una voce capace di nominare le cose, sostanzialmente libera da qualunque poetichese, installata dentro un riconoscibile mondo; e si ha la sensazione di avere che fare con qualcuno che, prima o poi, probabilmente tra non molto, troverà la propria sicurezza.
Il libro poi - il librino, come con una certa ironia lo definisce lo stesso Cellotto - è sicuramente un buon investimento. Non per i guadagni che ne potranno tornare - a quelli non ci pensa proprio nessuno - ma perché Alberto Cellotto si è affidato a un editore giovane ma ben definito, il cui catalogo è effettivamente, e non solo nominalmente, ben selezionato; e Vicine scadenze si trova in compagnia di opere di Mariano Bàino, di Biagio Cepollaro, di Andrea Inglese, di Guido Caserza e di altri: cioè di poeti le cui opere sono senz'altro assai diverse, ma comunque di buona o addirittura alta qualità. Non guastano, infine, la buona capacità dell'editore Zona di far parlare di sé e delle sue pubblicazioni, nonché l'indubbia onestà della quota di partecipazione alle spese chiesta all'autore.

 
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