Poesie di scena non è solo il primo libro di Massimo Drago, a circa tredici anni dalla sua scomparsa, è anche la prima occasione in cui i suoi testi vengono pubblicati a sua firma. Il lettore ha finalmente l’occasione di entrare in un laboratorio poetico di eccezione, in cui codici e modelli (da Dante a Leopardi, a Shakespeare) vengono rielaborati e straniati. Una poesia che è ironica messa in scena, ma anche discussione implicita, “sul campo”, circa le possibilità della comunicazione.
“Cominciai io 'Siete il mio padre'
Continuai io 'Siete il padre mio'
Vidi io il mio nome
Sentii io il mio nome battezzato a Codigoro:
Eugenio d'Ettore e Fiera figlio
d'enne enne e regina
Teodolinda
.Dissi io 'Bene, sono il figlio vostro'.
Andiamo avanti
a ricever dalla madre della madre
questa benedizione”.
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