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il libro + CD / musica |
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Oggetti che volano, familiari impazziti, desideri fortissimi per donne che scompaiono non appena viste, miraggi, fraseggi su vita nascita morte ma non troppo riflettuti semmai riflessi, come nella vetrina di un negozio...
“Ometto” è verbo e sostantivo, sono io e sono quello che faccio continuamente attraverso la voce che mi esce dalla bocca (parlo, comprendo, escludo, connetto, eroico ci arrivo, per citare la poesia di Cadoni).
E poi c’è tutto il resto...
Il libro contiene una prefazione di Carlo Antonelli. Il CD vede - tra gli altri - la partecipazione di Marco “Pantera” Pietrasanta (flauto e sax contralto) e Andrea Ferraris (pedals, fx, KaosPAd) più le voci di Eva De Benedetti e Lisa Galantini.
Dalla prefazione di Carlo Antonelli
Esiste più di uno spazio tra la Testa (la mia, la tua, la nostra, e balle varie, e su cosa sarà mai “testa” e su cosa dovrebbe essere “cuore” non ci soffermiamo manco) e il Mondo. Capire questi spazi, abitarli, dare loro forma e colori è da sempre compito della Musica (delle Musiche, ok) e della poesia (delle Poesie, d’accordo). Che non son affatto, con orribile espressione ormai da bar, attività “creative”, bensì specifiche (ormai lo sappiamo, grazie alla neurobiologia che galoppa e che ci esalta) forme di intelligenza, cose che consentono di illuminare ciò che sarebbe altrimenti oscuro, che sarebbe matassa senza forma e pure ingombrante. Esistono poi spazi sonori altrettanto pneumatici che stanno tra la Testa e le Voci che riempono i luoghi internesterni di cui stiamo parlando. La voce e il modo con cui viene registrata, pitchata e ascoltata è sempre una voce nella Testa, specie nel decennio I-pod. Risuona dentro il cranio, nella traettoria tra le due orecchie, come fosse insieme di qualcun altro e anche nostra. “Vorrei essere cavallo”... “Camminando per la strada, posseduto da una ghianda”. L’ho pensato, l’ho detto, l’ha scritto qualcuno, l’ho letto dunque, me l’ha detto l’amore mio nel dormiveglia, l’ho sognato. È uguale, alla fine, se ci si pensa bene....
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