"Memorie di fine millennio, ovvero tutto ciò che non è riuscito a entrare nelle canzoni" racconta in prima persona la storia di Paolo Brancaleoni, giovane cantautore umbro, impegnato in una ricerca umana e artistica che tende verso valori di semplicità e autenticità, oggi in vera e propria controtendenza.
Il libro segue di pochi mesi l'uscita del primo CD di Brancaleoni - "Memorie di fine millennio" - e contiene testi inediti, storie, ricordi, che rappresentano, insieme alle canzoni, la struttura dello spettacolo "Canzoni di fine millennio", il recital nel quale l'artista si racconta.
Fino a qualche anno fa, Paolo era una ragazzo come tanti, con il mito del corpo perfetto e del successo facile. Incontri ed esperienze hanno però mutato questo punto di vista, ed è iniziato così una sorta di "percorso inverso", alla ricerca di una consapevolezza più profonda, di radici autentiche.
Brancaleoni lancia così il suo messaggio, attraverso il racconto e non attraverso una facile morale spicciola, e quasi malgrado le forti influenze - religiose, artistiche - che lo hanno guidato su questa strada: dal "vicino" Francesco d'Assisi a Fabrizio De André, da Steiner ai maestri delle filosofie orientali.
Musica e parole sono gli strumenti attraverso i quali Paolo Brancaleoni realizza la sua crescita, il veicolo che sente più sicuro per un viaggio, non certo privo di rischi, che va nella direzione di chi ascolta per suggerirgli che, forse, un mondo diverso è davvero possibile.
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