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il libro / narrativa  
MANI IN ALTO, BITTE di Enrico Loewenthal - nuova edizione

MANI IN ALTO, BITTE
Memorie di Ico, partigiano, ebreo

di Enrico Loewenthal
Nuova edizione ampliata,
con interventi di Stefano Vastano
ed Elena Loewenthal
a cura di Maria Stefania Bruno
con 55 illustrazioni in b/n

ZONA 2015
PP. 224 - EURO 17
ISBN 978 88 6438 525 9
prima edizione ZONA 2010


PRIMA PRESENTAZIONE - AOSTA
giovedì 29 gennaio 2015 ore 11.30

Salone del Palazzo Regionale
(piazza Deffeyes) a cura del Liceo Classico, Artistico e Musicale di Aosta e con il patrocinio del Goethe Institut di Torino.
In occasione del Giorno della Memoria e del 70° anniversario della liberazione di Auschwitz.

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Dopo essere stato tradotto e pubblicato in Germania, nel 70° della liberazione di Auschwitz, torna in libreria il memoriale del partigiano Ico
edito da ZONA nel 2010.


Mi chiamo Enrico Loewenthal, sono nato a Torino, ho visto il mondo in lungo e in largo, sono un industriale, sono ebreo. Durante la Guerra di Liberazione sono stato il partigiano Ico.


"Dalle sue memorie (...) apprendiamo il rispetto per un uomo, e un ebreo, la cui vita non è stata mite né pacifica, ma tutta spesa a combattere contro i razzismi e le ingiustizie che rovinano la storia. La vita di un uomo coraggioso e onesto, a cui neanche le più crudeli dittature della storia umana sono riuscite a strappare il rispetto di sé e della libertà". (dalla prefazione di Stefano Vastano)

Bisogna essere grati ad Enrico Loewenthal per questo libro. Non perché manchino le testimonianze di prima mano della Guerra di Liberazione, ma perché da questo memoriale della sua esperienza partigiana - intriso di senso di giustizia e passione civile - ci giunge un monito preciso, un richiamo al presente che non possiamo ignorare. Ciò che ha spinto quest'uomo, superata la soglia degli ottant'anni, a restituirci il ricordo del suo dolore, del suo impegno e delle sue battaglie, è un'urgenza attualissima e preziosa. Trasmettere a chi non ha vissuto gli anni terribili della dittatura, della guerra e dell'occupazione tedesca il senso e il valore dell'essere italiani, in un momento della nostra storia in cui questo senso e valore paiono smarriti, offuscati, erosi dalla dimenticanza, dalla malafede, da un revisionismo interessato e pernicioso che vorrebbe sminuire o cancellare il sacrificio e la sofferenza di tutti quegli italiani che, negli anni più bui del nostro Novecento, consacrarono la propria vita all'ideale di una patria libera e unita, di un'Italia democratica e antifascista.

"Questa è la pasta del passato che abbiamo dentro di noi. Questo ha attraversato la generazione prima della mia, quella che mi ha messo al mondo. Questo era mio padre a sedici, diciassette, diciotto anni: un partigiano ebreo per le montagne, che per sua e nostra fortuna conosceva le lingue ed era dotato di quella prontezza di riflessi indispensabile per sopravvivere nella sequela di situazioni in cui si è trovato". (dalla postfazione di Elena Loewenthal)

La storia che racconto è la storia della mia vita, o meglio di alcuni anni della mia vita e di alcuni avvenimenti di cui sono stato testimone. Anni duri, di silenzioso dolore da un lato e di roboante arroganza dall'altro. Anni che pensavo fossero passati definitivamente ma che a volte rintraccio nelle parole troppo urlate dei giornali, nella rabbia infinita di chi continua a subire ingiustizie, nell'iniquità di uno Stato che invece di valorizzare le sue risorse le distrugge, che invece di proteggere i suoi cittadini e i loro diritti li calpesta, che macina errori enormi, che distrattamente dimentica i suoi morti, che sventola bandiere di un solo qualunque colore.

 
 
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l'autore
Enrico Loewenthal

Enrico Loewenthal
(Torino, 1926)

Frequenta la scuola elementare tedesca fino al 1934, poi il ginnasio D’Azeglio fino al 1938. Allontanatosi dalla città a seguito delle leggi razziali, diventa partigiano prima nella 11° Brigata Garibaldi, poi nella Colonna GL- Renzo Giua in Val di Lanzo e in Val d’Aosta con le formazioni autonome, in qualità di comandante delle Valli del Gran San Bernardo. Nel dopoguerra diventa imprenditore e inizia la produzione di apparecchi per saldature. La sua azienda, partita con due soli dipendenti, è arrivata a occupare 110 persone e a esportare in 50 paesi. Ceduta l’attività nel 2002, vive tra Torino e Pantelleria, dove produce olio d’oliva. Ha due figli, Edoardo ed Elena. Questo suo libro - uscito in prima edizione per ZONA nel 2010, tradotto in Austria e Germania - è la storia della sua partecipazione alla Resistenza italiana.

 
 
DI TEMPO E TERRE, libro + cd di Nini Giacomelli La copertina della prima edizione di Mani in alto, Bitte (ZONA 2010)
La copertina dell'edizione tedesca, Hande hoch, Bitte (HENTEICH & HENTRICH 2014)
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