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| l'autore |
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Cristina Faloci
(1971)
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| Vive e lavora a Roma dove è nata e si è formata, anche se si considera “mezza ladina” per le origini materne della Val Gardena. Si è laureata in lettere moderne alla Sapienza di Roma con una tesi in “Storia della lingua italiana” di argomento novecentesco. Durante gli studi universitari, insieme ad altri allievi del prof. Luca Serianni (riuniti sotto il nome di Accademia degli Scrausi) ha realizzato una serie di ricerche di lingua e letteratura. Da questa esperienza sono nati tre volumi collettivi, cui Cristina Faloci ha contribuito con suoi saggi e interventi: La Lingua cantata (Garamond, 1994), Versi rock (Rizzoli, 1996), Parola di scrittore (minimum fax, 1997). Ha iniziato a collaborare con la RAI con alcune corrispondenze radiofoniche dalla Germania per il programma quotidiano “Lampi” di Radiotre, presso il quale ha proseguito il lavoro come programmista-regista. Nel 2000-2001 ha firmato insieme alla conduttrice e ideatrice Mirella Fulvi la trasmissione settimanale “L’Arcimboldo. Ritratti e cronache dal mondo dell’arte” (sempre su Radiotre). In seguito, ha collaborato con Elena Doni al programma settimanale di Radiouno “Dodici-diciotto: filodiretto dai banchi di scuola”. Per questi ultimi due programmi ha curato i testi dei relativi siti Internet. Attualmente, lavora a “Fahrenheit”, il quotidiano culturale di Radiotre. |
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| il libro / musica |
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LORENZO JOVANOTTI
Pensiero a ritmo di energia
di Cristina Faloci
ZONA 2002
pp. 64 - EURO 6
ISBN 88 87578 39 7
Collana AminoaCiDi, diretta da Lorenzo Còveri. Con un'intervista esclusiva
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La metamorfosi artistica di un giovane dj in menestrello globale che si batte - con la lingua del rap - per un mondo più allegro e più giusto. Con un triplo salto mortale che sta tutto nel suo nome (nato per l’errore di un grafico, “al quale dissi il nome, Joe Vanotti, per telefono e lui lo scrisse come si pronunciava...”), una vecchia parola italiana a cui Lorenzo volle imporre una J americana. Un artista che Baricco definisce “un talentaccio”, che dialoga su Micromega con Cacciari, il guru per gioco di una tribù che balla che dice di sé: “Io non credo nei miei testi, io sono i miei testi”. Con un’intervista esclusiva.
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