Un’insonnia ben vissuta è l’arte di chi tenta
di fare della propria vita un capolavoro
di armonia, nella gioia di esserci comunque,
un tassello del mondo. E – senza rimpianti – riempie di qualcosa per sé le ore vuote di sonno...
Il libro + CD L'arte dell'insonnia contiene il secondo album di Isa - che firma testi e musiche delle canzoni più dieci racconti - dopo il felice esordio discografico del 2003 con Disoriente, che quell'anno finì secondo a Sanremo come migliore opera prima al Premio Tenco (alle spalle di Canzoni dell'appartamento di Morgan).
Fu proprio il fondatore del Premio Tenco, Amilcare Rambaldi, a promuovere la prima esibizione pubblica di Isa nel 1985. La ragazza - che è nata a Sanremo ma già viveva a Torino, studiava la chitarra e componeva canzoni - debuttò così davanti al pubblico di casa, una sera d'agosto in riviera, e non mancò di farsi notare. Da allora Isa ha macinato decine e decine di concerti, in tutta Italia ma anche nella vicina Francia.
L'album contiene in tutto otto brani, sei inediti - Questo è il tempo, Altrove (lettera da qui), Pecos Bill, Dormono le fate nei campi, L'ombra, Le ragazze di ieri - più due canzoni - Histoire, già nel primo disco, e Il viaggio, targa SIAE per il miglior testo al Premio Bianca d'Aponte 2006, pubblicata nella compilation del Premio - qui riproposte in nuove versioni. Accompagnano Isa:
Diego Pangolino (percussioni), Davide Ronfetto (voce, basso e chitarra elettrica),
Silvia Starnini (voce e chitarra acustica) e tre quinti del gruppo piemontese Yo Yo Mundi:
Paolo Enrico Archetti Maestri (voce), Andrea Cavalieri (clarinetto) e Fabio Martino (fisarmonica e tastiera).
Il disco conferma le raffinare virtù di Isa: un robusto controllo della composizione di testi e musiche, in linea con la miglior tradizione d'autore; una voce profondamente solida e sempre più matura, capace di sfumature dense o rarefatte ("un bel registro di mezzosoprano drammatico", scrive Giovanni Choukhadarian nell'intervento contenuto nel libro); un rapporto assai intimo con la canzone e la scrittura, come con la foto di un istante della vita che merita di essere fermato, vissuto e raccontato.
Le sue qualità di scrittrice, Isabella Maria Zoppi - in arte Isa, studiosa di culture migranti e ricercatrice presso il CNR di Torino - le ha fin qui ampiamente dimostrate, oltre che nelle canzoni, in almeno tre pregevoli monografie edite da ZONA: Paolo Conte. Elegia di una canzone (2006), Il giorno che passa e consuma. Storia, musica e parole di Gianmaria Testa (2007 - Premio Un Libro per lo Spettacolo 2008) e Torino. Canzoni al Valentino, guida alla città e alle sue canzoni (2008).
Stavolta però Isa accompagna al suo secondo album dieci racconti, alcuni dei quali correlati a una particolare canzone: "silloge di rara autenticità", la definisce Giovanni Choukhadarian, in cui l'autrice "non ha paura di ostentare forza, paura e una carica sessuale d’intensità non consueta nella narrativa italiana d’oggi". Completano questo affascinante "portrait d'artiste" le belle foto di Lucia Carenini e Paolo Favaro. |
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