Gli occhi sul tempo è una silloge poetica scritta a quattro mani da Gianni Rescigno e Menotti Lerro, dibattuta ampiamente dalla critica. In questo libro si riportano i giudizi espressi e le critiche più avvertite. Con gli interventi di Valerio Magrelli, Alessandro Serpieri, Guido Ceronetti, Nelo Risi, Cesare Segre, Walter Mauro, Giorgio Bàrberi Squarotti, Roberto Carifi, Vincenzo Guarracino, Elio Andriuoli, Marina Caracciolo, Adalgisa Biondi, Enza Conti, Stefano Lanuzza, Melo Frenì, Eugen Galasso, Valter Boggione, Carmine Chiodo, Giannino Balbis, Gio Ferri, Anna Ventura, Sandro Angelucci, Davide Puccini, Giovanni Chiellino, Rossano Onano, Franca Alaimo, Stefano Valentini, Giuliano Ladolfi, Sandro Gros-Pietro.
"E' capitato raramente che due poeti abbiano congegnato una raccolta di poesie a quattro mani, ancor prima di aver scritto gli stessi componimenti poetici. È questo il caso di due autori, Gianni Rescigno e Menotti Lerro, i quali hanno deciso preventivamente di compiere questo esperimento, stabilendo un tema comune e prefissando dei tempi determinati entro i quali sbizzarrire la propria vena artistica. Progetto ammirevole da cui deriva una silloge originale, Gli occhi sul tempo , in cui il tutto assume quasi contorni di sfida, dove chiaramente nessuno aspira ad essere il vincitore, anzi emerge una sorta di complicità e desiderio di completarsi l'un con l'altro. Una sfida, dunque, non tra i due autori, ma quasi alla poesia e al tempo stesso, affrontato da due punti di vista così diversi, data l'appartenenza dei due poeti a generazioni e a concezioni filosofiche lontane".
(dall'introduzione di Maria Rosaria La Marca )
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