Il design è un meccanismo che prevede l'esercizio della traduzione, richiedendo un consistente sforzo creativo e cognitivo capace di generare innovazione. Di conseguenza, il presupposto fondamentale su cui verte questo processo è il riconoscimento della tradizione, nonché cultura aziendale, come capitale intangibile. Facendo di tale concezione una chiave di differenziazione, il percorso metodologico che s'intraprenderà abbraccia anche le discipline sociali per ovviare alla rilevazione delle peculiarità che caratterizzano gli scenari imprenditoriali volti alla progettazione e al lancio di un prodotto radicalmente innovativo: Nuovo.
Con l'obbiettivo di analizzare la struttura organizzativa di quelle aziende che preservano i valori della piccola bottega rinascimentale, si riconosce l'impresa come luogo di educazione al linguaggio del brand-DNA e l'imprenditore come catalizzatore di conoscenza tacita e difficilmente codificabile. Nella consapevolezza di un panorama italiano studiato con occhio sempre più generico e dettato da mere equazioni, scaturisce l'esigenza di proporre un modello d'innovazione costruito non più sulla regola, bensì sull'eccezione che la conferma. Ciò è reso possibile dal rispetto di alcune considerazioni, tra le quali il principio cumulativo del know-how da progetto a progetto, la criticità delle oscillazioni temporali del discorso di design e il riflesso della strategia aziendale sul contesto socio-culturale. Con questa vision, il modello Design-driven Business attraversa il processo innovativo a valle, sui significati propri dell'innovazione per giungere ad ogni sua esecuzione progettuale, senza trascurare la complessità degli effetti delle relative leve decisionali. A dare concretezza alla teoria segue il caso studio dell'azienda modenese Pagani Automobili S.p.A., eccellenza del Made in Italy.
Recensioni al libro:
http://www.fondazionepirelli.org/culturaimpresa/
IT/pubblicazioni/2013/02/79-Guardare-dentro-
al-processo-di-creazione-del-prodotto
|
|