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il libro / spettacolo |
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ANDREA ADRIATICO
:riflessi teatri di vita
di Stefano Casi
ZONA 2001
pp. 160 - EURO 14,46
ISBN 88 87578 17 6 |
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Il volume su Andrea Adriatico di Stefano Casi racconta storia e percorso di questo giovane e geniale artista della scena.
Fin dal suo precoce esordio - nel 1989, a soli 23 anni, con Le ceneri di Beckett - il brillante allievo abruzzese dellAccademia Antoniana dArte Drammatica di Bologna simpone per le sue straordinarie intuizioni artistiche e sceniche. Ma, nel volgere di pochi mesi, gli saffaccia lesigenza di nuovi spazi espressivi ed opportunità creative: nasce così lesperienza di :riflessi, il gruppo - che si modifica di progetto in progetto - con cui sviluppa lattività di regista. E questa la prima compagnia cui Adriatico dà vita e che - dopo un intenso periodo iniziatico con il Baule dei Suoni - gli permette di tradurre in modo autonomo e originale il suo proprio modo di far teatro: Una parola trasfigurata in corpi drammatici ed eretici - scriverà Paolo Ruffini su Primafila (marzo-aprile 99) - sempre sul limite di una scansione gestuale irriverente e fortemente simbolica che formalizza nel codice dellimmagine. Attore-traccia o attore-ritmo, questi costruisce e decostruisce con precisione quasi maniacale il suo labirinto-tempo (...). Levoluzione naturale di questa traccia, condurrà alla nascita - nel gennaio 93 - di Teatri di Vita, che mentre produce il lavoro di Adriatico si propone come Centro Internazionale per le Arti della Scena, spazio dove si esplorano nuove tendenze di teatro e danza.
Sullo sfondo delle opere allestite da Adriatico cè la contemporaneità: dalle vicende della Uno bianca alla guerra dei Balcani, dallOlocausto ai fatti della solitudine e della marginalità, egli attinge ai grandi maestri gran quantità di materiali letterari (da Beckett a Brasch, da Pasolini a Cocteau, da Koltès a Mishima), ma sempre trattati in chiave allusiva, provocatoria e attuale, una chiave che spiazza nella sostanza le attese dello spettatore. Molti dei lavori di Adriatico sono stati prodotti dal Festival di Santarcangelo e, di recente, con Teatri di Vita, ha vinto il Premio Bertolucci, attribuito da una giuria di esperti internazionali alle esperienze più innovative del teatro contemporaneo.
Il volume, scritto da Stefano Casi - giornalista, studioso di Pasolini, direttore di Teatri di Vita e collaboratore dei Festival di Santarcangelo e Loro del Reno - per la collana Pedane Mobili, sistematizza il percorso teatrale fin qui svolto da Adriatico. Proprio mentre questi debutta con il suo ultimo lavoro - 6 - ed è in montaggio Lauto del silenzio, sua prima vera prova cinematografica, di cui è protagonista Eva Robins, già interprete di uno dei casi teatrali più riusciti degli ultimi anni: il monologo La voce umana, da Cocteau, diretto dallo stesso Andrea Adriatico.
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